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Il piano di social media marketing è l’insieme delle azioni da mettere in campo per instaurare un efficace dialogo con la propria audience di riferimento sui social. Non si tratta di un modello precostituito. Come un esperto sarto crea un abito su misura di una specifica persona, così il social media plan va modellato sulle caratteristiche della particolare azienda per cui è pensato.

Ecco gli step necessari per creare un piano di social media marketing che funziona davvero.

Definire gli obiettivi strategici

Gli obiettivi riguardano certamente l’aumento delle vendite, ma non solo. Un’azienda emergente, ad esempio, potrebbe puntare sulla cosiddetta brand awareness, ossia su un aumento della notorietà del suo marchio online. In questo caso i KPI, ossia le metriche di riferimento, sono il reach (numero di utenti che hanno visto un post) e le metriche di engagement, cioè l’insieme di numero di like, commenti e condivisioni dei contenuti. Obiettivi e metriche viaggiano insieme. Per constatare il raggiungimento di un goal, è necessario osservare i dati, che spesso sono davvero corposi. Analizzare in modo professionale i dati social è però semplice grazie ai migliori strumenti di social media marketing. In questi tool su un unico pannello sono presenti gli insight di tutti i canali social sui quali l’azienda è presente.

La domanda fondamentale da porsi è dunque: quali sono gli obiettivi da raggiungere? Conoscere la propria meta permette di stabilire la rotta per arrivarci. Senza le idee chiare, si rischia di navigare a vista, ottenendo un nulla di fatto. I gol da scegliere devono essere realistici, specifici e ovviamente misurabili in un determinato range temporale.

Creare le proprie buyer personas

Chi sono i possibili clienti di un’azienda? Creare una ricostruzione fedelissima delle persone potenzialmente interessate a un’attività permette di approntare una comunicazione che funziona. Usare il loro stesso linguaggio, soddisfare le loro aspettative, incontrare i loro bisogni generano interesse e coinvolgimento intorno alla comunicazione di un business. Un vero professionista dei social media dà così vita alla scheda identificativa del cliente-tipo di un’impresa, riportandone età, condizione sociale, interessi, sfide, paure e incertezze. Dialogare con una persona che si conosce è più semplice infatti che farlo con un perfetto sconosciuto. Ne si conosce il carattere, si riesce meglio a impostare il tone of voice, che corrisponde al mood da adottare, scherzoso, ispirante, professionale, irriverente, a seconda del brand, del canale e del target.

Pubblicare contenuti interessanti

La competizione sui social è spietata. Per farsi notare bisogna produrre post di grande qualità, perfettamente centrati rispetto ai sogni/interessi del target di riferimento. Tra le tendenze 2022 di social media marketing c’è la sempre maggiore richiesta da parte delle aziende di una figura professionale specializzata che si chiama Content creator. Si tratta di un ibrido tra influencer, copywriter e social media manager. È esperta di un determinato settore e conosce bene le dinamiche di comunicazione social. La sua specialità è creare contenuti coinvolgenti, dialoganti, esplosivi, in grado di fare breccia nell’attenzione degli utenti. Sempre più spesso i brand vanno a caccia di Content creator, per animare le loro pagine, per avere una presenza social contemporanea e fresca, al passo con gli ultimi trend di comunicazione social. La creatività è fondamentale in questo processo che fa dell’engagement il suo obiettivo centrale. A supporto dell’estro, ci sono tool di social media marketing che permettono di gestire le pubblicazioni sui vari social in modo efficace e perfettamente scadenzato nel tempo. La creazione di un calendario editoriale agile e completo sveltisce e agevola il lavoro, per lasciare più tempo alla creazione di contenuti efficaci.

Analizzare i dati costantemente

Tra le azioni per creare un social media plan efficace, c’è l’analisi dei dati. I social offrono il vantaggio di consentire l’osservazione in presa diretta dei risultati di una determinata strategia di comunicazione. Ciò permette di non viaggiare alla cieca, senza sapere come reagisce il pubblico. Momento per momento è possibile tastare il polso della situazione, conoscere il sentiment delle persone che seguono un brand. Commenti, like, messaggi in direct sono la cartina al tornasole dell’opinione degli user sui contenuti. Anche il silenzio parla. Una mancata reazione significa che il post non è stato apprezzato. I dati servono ad aggiustare il tiro, a correggere la rotta: essi devono indirizzare come una bussola nella direzione che raccoglie consenso e che spinge al raggiungimento degli obiettivi di business.

Osservare cosa fanno i competitor

Cosa fa la concorrenza? Imparare dai migliori non significa copiare o essere poco originali. Le più grandi aziende di un dato settore hanno una comunicazione che è frutto di intenso studio da parte di team con comparti dedicati a ogni settore di digital communication. Rappresentano quindi una grande fonte di ispirazione, un modo privilegiato per ottenere consigli su come agire e su quale linguaggio adottare. Ad esempio nel settore brand di lusso, può essere utilissimo raccogliere influenze sul loro linguaggio social da aziende leader del settore. Lavorare a compartimenti stagni non è la soluzione migliore. Studiare i concorrenti significa intercettare nuovi trend e scoprire modi all’avanguardia per generare engagement. Attenzione però: si tratta solo di spunti. Tutte le influenze che arrivano dall’esterno vanno presentate al pubblico in modo originale, seguendo il proprio stile e la propria brand voice. L’obiettivo è trasmettere la cosiddetta USP, Unique selling proposition, i punti di forza che rendono i prodotti di un’azienda unici e irripetibili, diversi da quelli di tutti gli altri.

Perché nel 2022 i social sono così importanti?

Sono tantissimi gli italiani attivi sui social. Se la popolazione del Bel Paese è composta da più di 60 milioni di abitanti, i social sono utilizzati da 43 milioni di persone, il 71,2% della popolazione. Ogni giorno in Italia sono trascorse tra Facebook e Instagram quasi due ore di tempo. In molti usano i social media per informarsi su prodotti e brand.

Proprio per questo, il canale social costituisce uno dei touch point più rilevanti. Nella strada che porta un generico utente alla conversione di vendita, certamente è presente un social. Si tratta di un luogo utilizzato dalle persone per conoscere meglio un brand, così come si conosce un amico. Non è solo una vetrina. È piuttosto un luogo di dialogo bidirezionale, un luogo di ascolto, di listening delle persone. Non si può fare a meno di un piano di social media marketing in una strategia di comunicazione che voglia aumentare il numero dei clienti. I social sono un bacino troppo ghiotto, pieno di utenti alla ricerca proprio del prodotto di una data azienda.

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