In un articolo precedente abbiamo visto i passi che devi seguire per creare il tuo podcast. Dopo aver creare il contenuto è quindi il momento di passare al “lancio” del tuo podcast. Prima di andare avanti però dobbiamo esaminare i diversi tipi di servizi online che ti permetteranno di gestire e distribuire il podcast al tuo pubblico.
Infatti si tende ad associare i servizi di podcast unicamente a nomi come iTunes (Apple Podcasts) o Spotify, ma queste piattaforme sono in realtà delle podcast directory. Il tuo podcast ha anche bisogno di un sito web dove essere ospitato prima di essere inviato a queste directory.
Oltre agli strumenti di registrazione e di editing che ti hanno permesso di creare il tuo contenuto in formato MP3, ti serviranno quindi degli specifici servizi per le funzioni di storage e di distribuzione dei tuoi files:
- podcast hosting;
- podcast directory;
- podcast website.
Dedichiamo ora alcune righe per descriverne funzionalità, differenze e i principali player.
Come distribuire podcast: Podcast hosting
I siti di podcast hosting sono piattaforme online per il salvataggio dei files audio. Un episodio verrà trasmesso in streaming dal sito di podcast hosting, sia che l’ascoltatore utilizzi un servizio di Directory come Spotify sia un tuo sito web.
In pratica è costituito da un server web per consentire il download dei file, i file audio e un feed RSS[1] che descrive il tuo file audio.
Uno dei benefici di un sito di podcast hosting è la possibilità di distribuire il contenuto simultaneamente su diverse directory. In realtà potresti anche farlo tu stesso, con un procedimento più laborioso, collegandoti ad ogni singola directory ma saresti costretto ad avere un account su ogni singolo servizio.
Un altro potenziale beneficio di questo tipo di servizio è relativo agli aspetti di monetizzazione. I siti più importanti di podcast hosting hanno infatti dei rapporti di collaborazione con grossi brand che sono interessati a promuovere inserzioni pubblicitarie all’interno dei podcast di successo.
Tra le aziende che forniscono servizi di podcast hosting citiamo:
- Buzzsprout
- Libsyn
- Spreaker
- PodBean
- Transistor
- Simplecast
- Captivate
Merita una particolare menzione Anchor, servizio acquisito da Spotify nel 2019, che offre anche alcune funzionalità per la registrazione di audio di alta qualità ad utenti con esperienza minima (v. Fig. 1).
Come distribuire podcast: Podcast directory
I servizi in questa categoria sono siti web che ricevono i feed RSS dal podcast hosting e li organizzano in modo che possano essere trovati ed ascoltati dal pubblico tramite app specifiche per podcast (come ad esempio l’app pre-installata su iPhone) o desktop computers.
Grazie ai meccanismi di sincronizzazione offerti dalla maggior parte dei servizi di podcast hosting, sarà sufficiente caricare i tuoi contenuti sul tuo account perchè questi vengano trasferiti alle directory e resi disponibili per l’ascolto dalla tua audience.
Ecco alcune delle principali podcast directory:
- Apple Podcasts (in precedenza chiamata iTunes Podcasts);
- Spotify;
- Google Podcasts;
- Stitcher;
- TuneIn;
- Audible:
Data l’importanza di queste piattaforme, vedremo più avanti una breve panoramica dei principali player del mercato del podcasting (Apple, Spotify, Google e, più di recente, Facebook).
Come distribuire podcast: Podcast website
In questo caso, al posto di un servizio specializzato di podcast hosting, viene utilizzato dai podcaster un proprio sito web. Il vantaggio di questa soluzione è la maggiore flessibilità in termini di promozione del proprio brand e personalizzazione dei contenuti associati al podcast.
Ad esempio, utilizzando un tuo sito web potrai usare la sezione blog del sito e creare un post per ogni episodio. Con questa soluzione, oltre al podcast stesso, ogni post potrà ad esempio contenere:
- la trascrizione integrale del testo
- note
- annunci pubblicitari, link di affiliazione o altri meccanismi di monetizzazione
- una form di registrazione ad una mailing list.
In generale ti consigliamo di avere tutti e tre i servizi.
Il sito di podcast hosting (come Spreaker) è dove caricherai i tuoi files audio, mentre le piattaforme che fungono da podcast directory (ad es. Spotify) saranno il luogo dove il pubblico troverà i tuoi contenuti.
Infine il tuo sito web personale ti servirà per fornire maggiori informazioni sul podcast e sulla tua attività di creator o di quella della tua azienda.
I big player del podcasting
Rimaniamo sul tema di come distribuire il podcast e, prima di passare agli aspetti di promozione del podcast, facciamo una breve digressione per descrivere chi sono i principali attori nel settore della distribuzione dei podcast e come sta evolvendo il mercato.
Apple Podcasts
Apple ha avuto il monopolio de facto nel mercato del podcasting per molto tempo. La casa di Cupertino ha infatti iniziato a raccogliere un elenco di podcast sin dal 2005 offrendo servizi e strumenti per cercarli, valutarli e sottoscriverli tramite iTunes o con l’app Podcast, preinstallata su ogni iPhone.
Si tratta quindi della piattaforma di riferimento e quasi una scelta obbligata per la distribuzione del tuo podcast, ma vi sono comunque altre soluzioni che possono essere utilizzate in alternativa o in sinergia con la piattaforma Apple.
Spotify
La posizione privilegiata di Apple è ora messa in discussione dal ruolo che Spotify sta cercando di ricavarsi nel settore dei podcast attraverso acquisizioni e ampliamento dell’offerta dei propri contenuti. Negli ultimi due anni Spotify ha infatti acquisito aziende di podcasting come Gimlet, Anchor, Parcast, Megaphone e Podz. Anche l’acquisto di Betty Labs e il successivo rilascio dell’app Greenroom deve essere visto in quest’ottica.
Google Podcasts
Il ruolo del gigante di Mountain View nel settore dell’audio on-demand sembra essere ancora marginale, come possiamo vedere dalle statistiche di Buzzsprout:
- Apple Podcasts 29.8%
- Spotify 29.4%
- Google Podcasts 2.7%
- CastBox 2.9%
- Web browser 2.6%
- Embedded Player (sito web) 1.9%
- Podcast Addict 1.6%
- Buzzsprout 1.3%
- Overcast 1.2%
- Stitcher 0.9%
Tuttavia la piattaforma Google potrebbe ricavarsi in futuro uno spazio maggiore grazie alla scelta di passare dal servizio Google Play Music all’app Google Podcast e fare leva sulla posizione di vantaggio nel settore mobile, dove il sistema operativo Android può vantare circa l’80% del mercato.
Anche la società fondata da Mark Zuckerberg vuole giocare un ruolo di primo piano nel settore dell’audio e, oltre alla propria soluzione per il social audio, ha esteso il supporto per i podcast all’interno della piattaforma Facebook.
A giugno 2021 Facebook ha infatti annunciato (v. Fig. 2) che sarà possibile ascoltare i podcast direttamente sull’app mentre si naviga sul Newsfeed o si sposta l’app in background. In particolare questo vuol dire che Facebook diventa a tutti gli effetti una piattaforma per la distribuzione degli audio on-demand, in quanto gli autori potranno pubblicare gli RSS feed dei loro podcast direttamente su Facebook.
Come promuovere il tuo podcast
In questo articolo e in quello precedente abbiamo passato in rassegna le varie fasi di ideazione, creazione e pubblicazione del tuo podcast. Ma il lavoro non finisce qui: dovrai infatti dedicarti con impegno e continuità alla promozione del tuo contenuto audio. Data la crescente concorrenza in questo settore riuscire ad essere “scoperti” dal proprio pubblico non è assolutamente una cosa scontata!
Ancora una volta la recente indagine BVA Doxa ci fornisce utili indicazioni sulle fonti preferite dagli utenti per cercare podcast da seguire. Come vediamo dalla Fig. 3, la presenza all’interno delle piattaforme specializzate è fondamentale per essere trovati e scelti (62% dei casi). Tuttavia anche i motori di ricerca e i social media sono dei canali da presidiare e da ottimizzare.
A tale proposito ti potrà essere utile adottare una strategia di web marketing che preveda l’utilizzo delle tecniche normalmente utilizzate per la promozione di contenuti: sui vari canali digitali:
- Ottimizzazione in ottica SEO del tuo podcast website (se ne hai uno).
- Pubblicazione di una trascrizione testuale degli episodi all’interno del tuo podcast website.
- Condivisione di contenuti degli episodi del tuo podcast (informazioni, citazioni, copertina, estratti audio, etc) sui vari social media.
- Informazione degli iscritti tramite la tua newsletter (se ne hai costruita una nei mesi precedenti al lancio del podcast).
- Partecipazione come ospite ad altri podcast o ad altri eventi su piattaforme di Social Audio come Clubhouse o Twitter Spaces, di cui parleremo nei prossimi capitoli.
- Richiesta ai tuoi ascoltatori delle recensioni.
- Studio delle statistiche dei tuoi podcast tramite Google Analytics o gli strumenti nativi di analytics fornite dalle podcast directory (come esempio, v. la Fig. 4 relativa ad Apple Podcasts Analytics). Grazie all’analisi delle informazioni statistiche quali numero di download, durata media di ascolto, numero di iscritti ed altre, potrai comprendere quali sono gli episodi o gli argomenti che hanno avuto più successo, prendere spunti e migliorare la produzione complessiva dei tuoi podcasts.
Se vuoi approfondire questi argomenti e i temi più generali del voice marketing e dei live audio, allora potrebbe interessarti il mio libro “Podcast e Clubhouse”, pubblicato da Lupetti Editori di Comunicazione.
[1] RSS (Really Simple Syndication) è uno dei più popolari formati per la distribuzione di contenuti web.