Barack Obama è stato uno dei primi leader mondiali ad utilizzare twitter durante la sua campagna elettorale del 2008. Da allora molte altre personalità pubbliche si sono avvicinate a questo strumento. Ma di cosa “twettano”? E con che frequenza? Quali altri leader seguono a loro volta? Queste sono alcune delle domande a cui cerca di rispondere un recente articolo di Matthias Lüfkens, Associate Director of Media, World Economic Forum.
Dall’analisi emergono diversi spunti interessanti, quali ad esempio:

  • i leader non sempre si seguono tra di loro (il primo ministro australiano @JuliaGillard non segue il suo equivalente neozelandese);
  • la diplomazia online non segue immediatamente quella “off-line” (dopo il viaggio del presidente USA in Brasile, Cile ed El Salvador, l’account @Whitehouse ha iniziato a seguire solo il presidente cileno)
  • sono su twitter: 7 dei leader del G8, 15 dei leader del G20, 19 rappresentanti su 27 dei paesi dell’area EU;
  • 62 leader (appartenenti a 49 nazioni diverse) utilizzano Twitter ma solo 25 seguono a loro volta almeno un altro leader. Ciò significa che ci sono solo 300 connessioni tra di loro, mentre il numero potrebbero essere potenzialmente molto più alto (6162).

E che dire dei “cinguettii” dei politici italiani? Il numero non è elevatissimo, dovendo scontare la limitata diffusione di twitter nei confronti di Facebook.
Tra i piu’ attivi, secondo un articolo di Consenso Elettorale, sembrano esserci Pierferdinando Casini, Renato Brunetta, Pierluigi Bersani, Dario Franceschini e Roberto Formigoni.

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