mercato social audio

I social media, che abbiamo sempre visto come solo testo, immagini o video, ora hanno una nuova componente privilegiata: l’audio.
 
In realtà l’utilizzo della voce come mezzo di comunicazione è già in auge da un po’ di tempo grazie ai podcast. I podcast sono però un mezzo di comunicazione asincrono ed unidirezionale, dal momento che presuppongono la registrazione di un contenuto in anticipo e in una modalità in cui non sono previste interazioni con il pubblico.
 
I contenuti classificati come social audio sono invece diversi in quanto l’audio è prodotto in tempo reale ed avviene all’interno di “eventi” che consentono agli ascoltatori di partecipare attivamente al dialogo.
L’audio è particolarmente efficace e importante perché può fornire una comprensione più approfondita del contesto comunicativo che non sarebbe invece possibile con il solo testo. L’esigenza di aggiungere delle emoji nelle chat e nei contenuti online non nasce forse da questo?
E’ un fatto risaputo che l’intonazione della voce ci aiuta infatti a comprendere e chiarire il tono della comunicazione.

Social Audio: the next big thing?

L’affermarsi del social audio e di Clubhouse è un fenomeno che doveva quasi considerarsi come inevitabile. A dirlo è Ben Thompson che vede il social audio come espressione di un processo di “democratizzazione” dell’utilizzo dei canali social: dal blogging a Twitter, dal sito web a Instagram, da YouTube a TikTok

Secondo John Milinovich, Product Manager di Clubhouse, siamo entrati nell’era dell’ambient computing, un periodo in vedremo una proliferazione di audio sincrono e asincrono e che segna un arricchimento rispetto a quelli precedenti, caratterizzati dall’utilizzo prevalente di testi e links (desktop era) o immagini e video (mobile era).

social audio ambient computing

Il tema del social audio sta quindi attirando notevole attenzione da parte dei marketer e degli analisti. Jeremiah Owyang ne prevede una rapida crescita, trainata dalla diffusione degli smartphone e delle app, e prospetta la nascita di diversi modelli di business:

  • Servizi per gli utenti.
    In questo modello di business i servizi offrono agli utenti la possibilità di migliorare la loro esperienza dell’uso dell’app o della scelta delle “rooms” a cui partecipare: Premium audio, Premium rooms, Premium analytics, rooms senza annunci pubblicitari, meccanismi di monetizzazione per i creators (mance e utilizzo di criptovalute).
  • Servizi di Advertising e Marketing.
    Le aziende potranno utilizzare dei servizi per la promozione del brand o dei loro prodotti: branded clubs, rooms sponsorizzate, annunci pubblicitari (banners, testi, audio), interviste sponsorizzate ad influencers, E-commerce.
  • Monetizzazione dell’accesso ai dati.
    In questo ambito rientra l’offerta di servizi offerti alle aziende per analisi statistiche sofisticate, per l’accesso massivo ai dati in formato raw (analogo al servizio Firehose di Twitter), l’utilizzo di API per lo sviluppo di nuove applicazioni.

Ma social audio non è solo Clubhouse

La lista delle aziende che ha deciso di salire sul carro del social audio è cresce ogni giorno. Tra queste ci sono Facebook, Twitter, Linkedin, Spotify, Discord.

Al momento le informazioni che abbiamo sono solo quelle relative agli annunci fatti dalle aziende e alle immagini dei prototipi che girano in Rete. Pertanto al momento è molto difficile fare delle previsioni e comprendere se si affermerà la strategia di Clubhouse – app dedicata esclusivamente all’audio – o quella delle altre piattaforme concorrenti – audio come funzionalità aggiuntiva.
Tra queste ultime, Twitter con Spaces, Linkedin e Facebook con le loro Live Audio Rooms sono probabilmente destinate a diventare le concorrenti più agguerrite di Clubhouse, facendo leva sul loro bacino di utenti e sull’ ampiezza della gamma delle funzionalità.

facebook live audio rooms
Facebook Live Audio Rooms

Anche Spotify, con la recente acquisizione di Betty Labs merita una particolare attenzione grazie all’esperienza maturata da Locker Room nel settore di nicchia delle trasmissioni sportive.

Analogamente Discord, con il suo Stage Channels, potrebbe giocare un ruolo importante nel mercato del social audio dal momento che ha già una reputazione con le sue funzionalità di chat audio private.

Discord stage channels
Fonte: Discord

Infine non possiamo dimenticare Telegram con la sua funzionalità Voice Chat 2.0 che potrebbe attirare molti utenti in virtù delle sue sofisticate funzionalità di sicurezza.

L’aspetto della sicurezza è infatti al momento il tallone di Achille di Clubhouse. Numerosi i punti oscuri o in palese violazione delle attuali norme nazionali o internazionali:

  • non viene richiesto il consenso
  • mancano i riferimenti al GDPR
  • i dati vengono trasferiti in USA
  • non è chiaro a che titolo i dati possono essere trasferiti a Terze Parti.

Uno sguardo al mercato

Concludiamo cercando di ipotizzare le possibili evoluzioni del mercato del social audio. Secondo Jeremiah Owyang uno dei più stimati analisti del mercato hi-tech, possiamo prevedere:

  1. Una rapida adozione da parte dell’utenza: spinto dal lockdown, il social audio otterrà un numero elevato di utenti nel 2021 e oltre.
  2. Gli investimenti non saranno limitati a Clubhouse: in generale ogni mercato tende ad avere 3 attori principali: il primo, il più grande e quello innovativo. Per questo motivo bisogna attendersi che le società di Venture Capital finanzieranno altre start-up nelle categorie indicate in precedenza (servizi per gli utenti, servizi di Advertising e Marketing, monetizzazione dell’accesso ai dati).
  3. Possibili acquisizioni da parte di un gigante tecnologico del settore consumer: big player come Google o Facebook, potrebbero acquisire una piattaforma, spinti dalla paura di giocare un ruolo troppo secondario in questo mercato.
  4. Possibili acquisizioni nel settore enterprise: anche le aziende software, impossibilitate a sviluppare funzionalità ad-hoc in breve tempo, potrebbero acquisire app specializzate in questo mercato per poter integrare funzionalità di social audio all’interno di piattaforme di collaborazione o di comunicazione.
  5. Rallentamento del mercato post-quarantena: come speriamo tutti, riusciremo a limitare e controllare la diffusione del Covid-19. Questo provocherà un ritorno di massa verso i viaggi e il turismo, con un conseguente riduzione del consumo di social audio. Questa flessione terminerà non appena la spinta a viaggiare si sarà normalizzata.
  6. Consolidamento: vedremo successivamente un consolidamento del mercato e la sopravvivenza di pochi operatori.
  7. Normalizzazione: infine avremo l’integrazione del social audio all’interno di ogni servizio o dispositivo digitale, sino a far diventare questa funzionalità una modalità standard di interazione, come un emoticon o un particolare tipo di commento.

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