Email marketing nel 2020: come e perché?

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Email marketing: oggi che siamo bombardati di notizie e di statistiche sui pro e contro dell’utilizzo dei social media, ha ancora senso parlarne?

Incominciamo col dire che l’email non è affatto morta e che non è stata rimpiazzata completamente dai social media, come vediamo dal grafico di Statista (Fig. 1) che riporta le previsioni sul numero di email inviate e ricevute su base giornaliera per il periodo 2017 – 2023.

Secondo le statistiche più recenti, nel 2019 il numero di utenti dei social media era pari a 3.5 miliardi mentre il numero di utenti dell’email era di circa 4 miliardi (dati 2018).

Inoltre è ancora tutto da dimostrare che oggi i social media siano diventati lo strumento prevalente di comunicazione sul web. Secondo un’indagine di sendgrid, nel caso delle comunicazioni di tipo B2C (Business to Consumer) circa 2 persone su tre preferiscono l’email come strumento di comunicazione. Un altro studio ha rilevato come solo il 9% delle persone preferiscono di essere contattate da un marchio attraverso i social media.

Fig. 1: numero di email inviate a ricevute (stima 2017 – 2023)

D’altro canto, lo studio di sendgrid segnala che i consumatori, nel 39% dei casi, preferiscono iniziare le loro conversazioni con le aziende attraverso i social media mentre solo il 32% preferisce inviare una email per contattare un brand.

Cosa ci dicono questi risultati? Se volete entrare in contatto con i vostri potenziali clienti, ricordatevi che loro preferiranno ricevere una email, mentre se sono i vostri prospect a volervi contattare sarà molto probabile che scelgano i social media.

E se siete dei marketer, molto probabilmente trascorrete una fetta considerevole del vostro tempo sui social pubblicando post, creando annunci pubblicitari, rispondendo a messaggi, facendo ricerche con degli hashtag, o attività simili.

Quanto tempo dedicate invece all’email marketing?

Sicuramente molto poco in confronto a quello dedicato a gestire la presenza social dei vostri clienti. Eppure i dati che abbiamo appena elencato ci dicono che email marketing e social media sono strumenti complementari e non alternativi.

Aggiungiamo altri motivi per non trascurare l’email marketing, andando ad esaminare le statistiche che riguardano la copertura delle diverse tecniche di web marketing.
Lo sapete che la copertura organica (cioè la percentuale effettiva dei fan che vedono i post pubblicati sulla vostra pagina) di Facebook è di qualche punto percentuale? Uno studio del 2014 indicava una copertura organica del 6% ma indagini più recenti indicano una percentuale ancora più bassa.
Al contrario, il tasso di apertura per i messaggi di una campagna di email marketing varia tra il 20% e il 30%, cioè la probabilità che il vostro contenuto venga visto è 4-5 volte maggiore con una email che con un post su Facebook.

Siete d’accordo che non dovete più trascurare l’email marketing?

Esaminiamo quindi le principali caratteristiche di questa tecnica di marketing, dettagliando i passi necessari di una campagna di email marketing e descrivendo brevemente le principali funzionalità offerte dalle piattaforme online.

Email Marketing

Cosa si intende esattamente con email marketing?
L’email marketing, come dice il nome, è una tecnica di web marketing che prevede il raggiungimento di un cliente direttamente attraverso l’email. Tra gli strumenti del web marketing mix, è lo strumento più diretto, veloce ed efficace per raggiungere i consumatori poiché spesso essa si acquisisce con la modalità “opt-in”, cioè di persone che hanno accettato volontariamente di stabilire un dialogo con le aziende (rientra nell’ambito del cosiddetto settore del “permission marketing”, cioè una comunicazione basata sul consenso).

L’email marketing è uno strumento concepito per costruire (brand awareness), mantenere e rafforzare le relazioni con i clienti (brand loyalty) e ha diversi ambiti di utilizzo:

  • Invio di offerte promozionali.
  • Coinvolgimento o aggiornamento dei clienti (es. newsletter, richiesta di recensioni, invio di un post di un blog, consigli, etc).
  • Informazioni a seguito di un acquisto (email transazionali).

Molto spesso per brevità si identifica con il termine DEM (Direct Email) una comunicazione inviata nell’ambito di una campagna di email marketing.

Per poter essere utilizzata in maniera efficace l’email marketing richiede l’adozione di specifiche piattaforme, generalmente chiamate ESP (Email Service Providers) che offrono strumenti di creazione, gestione e monitoraggio delle campagne.

Se al momento state utilizzando un semplice strumento per la gestione della posta elettronica, come Outlook o altri prodotti simili, non state facendo Email Marketing!
Vediamo brevemente perché.

Quali sono le principali differenze tra un client di email e una piattaforma di email marketing?

Client di email (come outlook, Apple Mail, etc)

  • Un client di email è un’applicazione (accessibile dal desktop o via web) concepita per la comunicazione tra due persone o un gruppo di persone (in numero limitato).
  • Generalmente il messaggio è breve e di tipo testuale.
  • Le funzionalità di formattazione dei messaggi sono normalmente limitate
  • Non sono disponibili statistiche sulle performance delle email (es: tasso di consegna, tasso di apertura, etc).

Piattaforma di email marketing

  • Il servizio viene fornito attraverso un’interfaccia web. Non vi è la necessità di installare alcun software.
  • Il servizio è in grado di gestire l’invio di un numero elevato di email, suddividendo la spedizione in maniera automatica in diversi lotti durante la giornata, facilitando la gestione delle campagne marketing e riducendo la possibilità che i messaggi vengano marcati come SPAM.  Uno dei fattori che può far identificare un messaggio come SPAM è infatti l’invio in contemporanea di un elevato numero di messaggi a diversi destinatari.
  • I messaggi inviati tramite un servizio fornito da un ESP permettono di essere formattati e personalizzati inserendo immagini, link e font particolari.
  • Offre funzionalità per la gestione di liste, analisi delle performance e automazione delle email.

Da questo confronto di massima si comprende come una piattaforma di email marketing sia da preferire al semplice utilizzo di un client di email. Se infatti funzionalità come report, gestione delle liste e formattazione dei messaggi possono non essere importanti quando si interagisce con un numero limitato di persone, queste diventano fondamentali quando si usa l’email per costruire delle relazioni con clienti e prospect.

La funzionalità più importante è certamente quella relativa alle statistiche. Chi si occupa di marketing a livello professionale sa come le statistiche siano alla base di una campagna di marketing di successo.

Il tasso di consegna (“delivery rate”) ci informa della qualità della vostra lista: la presenza di email non consegnate indica che la vostra lista non è aggiornata (la persona può aver cambiato email o cambiato azienda) o è poco pertinente (se avete commesso l’errore di acquistarla invece di averla costruita voi stessi con le attività di marketing).

Il tasso di apertura (“open rate”) ci dice quante persone sono effettivamente interessate alle email che inviate.

Inoltre è molto importante avere la possibilità di tracciare i click sui link inseriti nella email, dal momento che in questo modo possiamo sapere con maggiore precisione quali sono le cose che interessano maggiormente i lettori del messaggio.

Infine gli strumenti di email marketing possono aiutarci a calcolare la metrica più importante per un marketer: il tasso di conversione di una campagna, cioè la percentuale di persone che ha effettuato l’attività che gli abbiamo richiesto (es. iscrizione ad una newsletter, iscrizione a un seminario, iscrizione a un periodo di prova di un servizio, acquisto, etc).

Quali sono i passi principali di una campagna di email marketing?

Prima di iniziare a scrivere o inviare i vostri messaggi sarà fondamentale pianificare la strategia di email marketing da seguire nello svolgimento della vostra campagna, in funzione degli obiettivi di marketing e di vendita che vi siete dati.

Il processo logico da seguire è quello mostrato nella Fig. 2 e che è costituito da 4 passi principali:

  1. Costruzione della lista
  2. Creazione della DEM
  3. Invio DEM
  4. Analisi dei risultati
come fare email marketing passi necessari

Fig. 2: i 4 passi principali di una campagna di email marketing

Esaminiamo questi 4 passi in maggiore dettaglio.

1) Costruzione della lista

Una delle possibilità che avete per costruire la lista è di acquistarle di un database da terzi. Si tratta di un’opzione normalmente costosa e anche abbastanza rischiosa perché è difficile conoscere a priori l’effettiva qualità della lista (in termini di profilazione, aggiornamento dei dati e consenso alla ricezione di comunicazioni commerciali).

La soluzione migliore è senza dubbio quella di auto-costruire la lista attraverso il contributo spontaneo degli utenti stessi, ad esempio tramite iscrizione ad una newsletter o attraverso la tecnica del “lead magnet”. Come dice il nome stesso, cercherete di ottenere le informazioni del vostro contatto (email, nome, cognome, etc) attraendolo attraverso l’offerta di qualcosa di gratuito, come un report, un whitepaper, un ebook, etc, insomma qualcosa che abbia un valore tale per l’utente da convincerlo a lasciarci alcune informazioni personali (v. Fig. 3).

I dati così acquisiti attraverso specifiche “form” andranno ad alimentare la lista di contatti che sarà utilizzata nelle campagne di email marketing.

come fare email marketing Fig. 3

Fig. 3: raccolta indirizzi email attraverso la tecnica del “lead magnet”

Per poter migliorare l’efficacia delle campagne di marketing è consigliabile inserire dei criteri per meglio identificare il pubblico – la cosiddetta operazione di segmentazione – ad esempio memorizzando come l’utente si è registrato alla lista (newsletter, lead magnet, seminario online, etc).

Ricordiamo che l’azione di iscrizione ad una lista viene indicata con il termine di Opt-in. In generale le persone che hanno espresso un interesse per le vostre offerte saranno quelle più ricettive a ricevere successivi messaggi. Inoltre, le ultime normative relative al trattamento dei dati personali (GDPR) rendono ancora più stringenti le regole relative all’acquisizione del consenso degli utenti.

Se una persona non ha invece espresso esplicitamente il permesso di essere contattata via email potrebbe considerare il vostro messaggio come spam. Anche se le email contrassegnate come spam possono essere ignorate dagli utenti, il loro invio può generare una reputazione negativa per la vostra organizzazione. Pertanto in tutte le email è consigliato di dare la possibilità al ricevente di cancellarsi dalla lista dei contatti (operazione di opt-out) e se nella maniera più semplice ed immediata possibile (1 solo click).

2) Creazione della DEM

In questa fase potete utilizzare gli strumenti messi a disposizione dalla piattaforma di email marketing per creare e personalizzare le vostre DEM con un design professionale. I servizi più diffusi offrono un’ampia scelta di modelli preconfigurati che possono essere utilizzati o modificati attraverso delle interfacce utente di tipo drag-and-drop, come si vede in Fig. 4.

I modelli pre-configurati (template) sono spessi suddivisi in categorie, a secondo del tipo di DEM che stiamo inviando: newsletter, e-commerce, webinar, etc.

Come fare email marketing - creazione DEM

Fig. 4: creazione di una DEM a partire da modelli preconfigurati in Moosend

Prima dell’effettiva spedizione è buona norma accertarsi che il messaggio preparato si presenti in maniera corretta su tutti i possibili dispositivi (desktop, tablet, cellulare), utilizzando la funzionalità di anteprima offerta dalla maggior parte dei servizi online di email marketing. Inoltre è consigliabile inviare uno o più messaggi di prova al proprio account o ad un’utenza amica.

3) Invio della DEM

Una volta completata la preparazione del messaggio, si passa alla fase di spedizione vera e propria, in cui sarà possibile inviare il messaggio o programmarne l’invio in un secondo momento (v. Fig. 5).

invio DEM

Fig. 5: un pannello di Mailchimp per l’invio o la programmazione dell’invio di una DEM

4) Analisi dei risultati

L’ultima fase è probabilmente quella più importante, perché è dall’analisi della performance della nostra campagna che possiamo comprendere cosa funziona e cosa richiederà dei miglioramenti (v. Fig. 6).

come fare email marketing - analisi risultati

Fig-6: Report di una campagna di email marketing in Moosend

Utilizzando i dati statistici della campagna (numero di email inviate, numero di email consegnate, numero di email non giunte a destinazione, numero di email aperte, numero di link cliccati) sarà possibile affinare alcuni fattori chiave, come il contenuto del messaggio, l’oggetto della email, la tempistica di invio (individuare gli orari o giorni della settimana in cui si ha il tasso di apertura più elevato), la segmentazione della lista.

Le piattaforme di email marketing

Esistono sul mercato numerose piattaforme di email marketing, con diversi livelli di funzionalità e fasce di prezzo. Molte di queste piattaforme offrono opzioni gratuite e opzioni a pagamento a seconda del numero di invii mensile o della dimensione complessive delle liste di email.

Tra quelle più utilizzate e che offrono delle funzionalità particolarmente interessanti vogliamo segnalare:

E voi quanto di frequente fate delle campagne di email marketing?

Condividete con noi la vostra campagna di email marketing di maggiore successo e fateci sapere quale piattaforma online utilizzate, lasciando una nota nei commenti.

Qual è l’orario migliore per inviare una newsletter?

orario migliore invio newsletter

Qual è il giorno migliore per inviare una email o una newsletter per essere sicuri che verrà letta? Qual è l’ora migliore per programmare la spedizioni dei vostri messaggi ? Un utile articolo pubblicato da Sumo cerca di rispondere a queste domande. Se però siete alla ricerca di una risposta precisa, del tipo “il martedì tra le 15:00 e 16:00”, rimarrete delusi: è infatti impossibile dare una risposta accurata a questa domanda senza conoscere nulla del vostro pubblico. Tuttavia ci sono molti punti interessanti da esaminare e da tenere a mente per le vostre campagne di email marketing.

L’orario migliore

Siete sicuri di conoscere veramente i destinatari delle vostre campagne di email marketing? La conoscenza del proprio audience è uno dei fattori fondamentali per individuare il momento migliore per inviare i vostri messaggi. E’ facile comprendere che l’orario in cui le persone sono più facilmente raggiungibili e disponibili a leggere le email cambia da persona a persona: un top manager, una mamma o uno studente universitario hanno degli orari e delle abitudini molto diverse tra loro. In particolare una indagine di Mailchimp indica che l’età dei subscribers di una newsletter gioca un ruolo importante nel comprendere il tasso di apertura di una email in una determinata fascia oraria. Come vediamo dalla Fig. 1, gli studenti leggono le email preferibilmente tra mezzogiorno e le due del pomeriggio, mentre le persone più anziane lo fanno tra le 9 e le 11 del mattino.

tempo ottimale invio email per eta

Fig. 1

Uno studio fatto da Kissmetrics va ancora più sul dettaglio e classifica la giornata-tipo dei lettori in questo modo (v. Fig.2):

  • 6:00 – 10:00 è l’orario migliore per inviare offerte relative a ristoranti, abbigliamento, eventi dal vivo e generi di consumo;
  • 10:00 – 15:00 è la fascia oraria dove i lettori sono meno reattivi, in quanto al lavoro o impegnati a tenersi aggiornati sulle notizie del giorno;
  • 15:00 – 17:00 rappresenta l’intervallo di tempo preferito per la lettura di email da chi è interessato a servizi finanziari o immobiliari;
  • 17:00 – 22:00 è la fascia oraria durante la quali hanno un buon tasso di apertura i messaggi relativi ad annunci commerciali e offerte promozionali;
  • 22:00 – 06:00 è la cosiddetta “dead zone”. Il termine è sufficientemente auto esplicativo e non necessita di ulteriori commenti.

orario ottimale invio 24 ore

Fig. 2

L’orario è fondamentale anche per un altro motivo: la probabilità che una email venga letta diminuisce con il trascorrere del tempo dalla sua ricezione. Una ricerca di GetResponse ha rilevato che circa il 24% delle email sono lette durante la prima ora dal loro arrivo nella casella di posta elettronica del destinatario. Questo vuol dire che una vostra newsltter ha solo l’1% di probabilità di essere letta dopo 24 ore.

I risultati delle ricerche menzionato nell’articolo di Sumo confermano quindi come sia prioritario conoscere la propria audience e fare test e analisi per rispondere a domande di questo tipo:

  • come è fatta la loro giornata-tipo?
  • in quali momenti hanno del tempo libero da dedicare alla lettura delle email?
  • è più probabile che leggano i messaggi all’inizio o alla fine della giornata
  • esiste una particolare fascia oraria in cui hanno meno distrazioni?

Il giorno migliore della settimana

Ovviamente scoprire quale sia l’orario migliore non vi servirà a nulla se invierete il vostro messaggio nel giorno sbagliato della settimana.

Numerose anche in questo caso le indagini condotte da società specializzate per individuare il giorno migliore per l’invio di una email. Anche se nulla potrà sostituire le statistiche ricavate dai dati storici dei vostri subscriber, vale la pena evidenziare che una ricerca di Experian indica nel martedì e sabato le giornate che presentano i tassi di apertura più alti (rispettivamente 18 e 18,3%, come mostrato in Fig. 3).

email performance giorno settimana

Fig. 3

Anche una ricerca di Smart Insights indica il martedì, e più precisamente alle ore 10:00 del mattino, il giorno migliore per l’invio delle email.

Per quale motivo state inviando una email?

Per affinare ulteriormente l’efficacia delle vostre campagne di email marketing dovete sempre tenere presente qual è l’obiettivo del messaggio che state inviando, suggerisce Devan Ciccarelli, l’autrice dell’articolo di Sumo. Il comportamento dei lettori varia infatti a seconda della tipologia della vostra DEM, che può appartenere ad una delle seguenti categorie:

  1. Email inviata per ottenere una risposta dai subscribers
  2. Email inviata per aumentare il numero delle transazioni
  3. Email inviata per condividere del contenuto informativo

L’individuazione di questa categoria vi aiuterà non solo nel decidere il contenuto del messaggio ma anche di affinare la tempistica di spedizione in maniera di raggiungere i lettori quando sono maggiormente predisposti ad interagire con la vostra comunicazione.

Email inviata per ottenere una risposta dai subscribers

Secondo il medesimo studio di Smart Insights già citato in precedenza, i risultati migliori si ottengono quando l’email è inviata al mattino presto o dopo l’orario di lavoro. In particolare il momento migliore è:

  • le ore 10:00 del sabato per gli imprenditori
  • le ore 8:00 del martedì per il settore B2B
  • le ore 6:00 del sabato per il settore B2C

Email inviata per aumentare il numero delle transazioni

Una ricerca di Experian indica che il primo mattino (4:00 – 8:00) è il periodo in cui si ottiene il maggior numero di transazioni, con un tasso di transazioni che può anche raggiungere il 33%.

Email inviata per condividere del contenuto informativo

Un’altra indagine di Smart Insights ci dice che le DEM a carattere informativo devono essere inviate all’inizio della settimana per ottenere i migliori risultati (v. Fig. 4).

email contenuto informativo

Fig. 4

Conclusioni

Vediamo ora come possiamo far fruttare che abbiamo imparato in questo articolo. Possiamo partire dal mettere in pratica una semplice serie di azioni:

  • Definire il numero di email settimanali. Se pensate di inviare più di una email a settimana (ad esempio una email informativa e una promozionale) lasciate una pausa di almeno un paio di giorni tra due invii successivi.
  • Determinate il giorno migliore per l’invio sulla base delle caratteristiche del vostro pubblico e del tipo di messaggio.
  • Analizzare i dati di performance variando nel corso del tempo l’orario o il giorno della settimana del vostro messaggio. Tutte le principali piattaforme di email marketing offrono una funzionalità di A/B testing, così come è chiamata la possibilità di creare in maniera automatica variazioni (versione B) del messaggio originale (versione A).

Dedicare del tempo all’analisi dei dati e alla ricerca sul comportamento dei propri subscribers non è tempo sprecato. Mailchimp, uno dei principali fornitori di sistemi di email marketing, ha ottenuto un miglioramento sensibile del tasso di apertura dei propri messaggi e del Click Through Rate attraverso una attività di A/B testing (v. Fig. 5).

 Mailchimp A:B tests

Fig. 5

In conclusione possiamo dire che dedicare tempo allo studio del proprio pubblico, analizzandone le caratteristiche che abbiamo visto in questo articolo, non è mai tempo perso.
Il consiglio è quindi di partire con delle considerazioni di tipo generale sui propri subscribers e di fare delle prime scelte sull’orario e sul giorno della settimana dell’invio delle email.
Il passo successivo sarà poi quello di dedicarsi a variare ogni settimana una delle variabili della spedizione (es. orario) in modo da affinare la comprensione del comportamento della propria audience ed ottenere un miglioramento graduale delle performance della propria campagna di email marketing (tasso di apertura, CTR, tasso di conversione, etc).

Cosa ne pensate? Siete sicuri di conoscere perfettamente il vostro pubblico e che non avete bisogno di mettere in pratica questi suggerimenti?

Nota: Questo articolo è stato inizialmente pubblicato nella nostra newsletter Social Media Easy News che inviamo mensilmente agli utenti registrati.
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4 motivi per usare un servizio di email marketing

email marketing
Una efficace strategia di marketing online non può prescindere dall’email marketing. Si tratta infatti di una tecnica che rimane ancora molto valida anche in presenza di vecchi e nuovi media (stampa, TV, social networks, instant messaging, etc) che ogni giorno fanno a gara per avere l’attenzione dei clienti. E ognuno di noi sa, per esperienza personale come consumatore, che il tempo che dedichiamo ad una email è sempre più ridotto: siamo diventati più esigenti e meno disposti a dedicare tempo a messaggi che non siano pertinenti e che non abbiano dei requisiti minimi di qualità.
In questo scenario così competitivo ha ancora senso per il marketeer continuare ad utilizzare strumenti come outlook o altri client di posta elettronica?
Ci sono vari motivi che consigliano l’adozione di uno strumento professionale per l’invio di messaggi di posta elettronica:

 

  1. invio massivo di messaggi.
    I client di posta elettronica sono infatti stati concepiti per l’invio di singoli messaggi durante il corso della giornata e non sono quindi adatti per una trasmissione in blocco ad un elevato numero di destinatari. Una piattaforma di email marketing è invece in grado di suddividere la trasmissione in più fasi ottimizzando il carico sul server del provider di posta elettronica.
  2. gestione della cancellazione dalla newsletter e dell’aggiornamento del proprio profilo.
    La possibilità di cancellarsi con un solo click o di aggiornare in maniera immediatamente l’indirizzo email a cui ricevere i messaggi è richiesta dalle normative vigenti e fa ormai parte del galateo dell’email marketing.
  3. monitoraggio e reportistica.
    Tracciare le interazioni degli utenti è fondamentale per analizzare l’efficacia di una newsletter o di una campagna. Qualsiasi servizio di email marketing mette a disposizione degli utilizzatori una serie di strumenti (vedi esempio in Fig.1) per raccogliere statistiche su parametri importanti quali tasso di apertura delle email, click rate dei link contenuti all’interno del messaggio, numero di cancellazioni, numero di email non arrivate a destinazioni, etc. Si tratta di informazioni che non sono invece disponibili con un semplice client di posta elettronica.

email marketing statistiche

Fig. 1: esempio report di una campagna

  • disegno e personalizzazione dei messaggi.
    Una comunicazione con un aspetto grafico curato e gradevole è certamente più efficace di un semplice messaggio di testo inviato da un client di posta elettronica. Inoltre i messaggi devono prevedere la possibilità di essere visualizzati su diversi tipi di dispositivo (desktop, cellulare, tablet). Per questi motivi le principali piattaforme di email marketing offrono modelli predefiniti (vedi esempio in Fig. 2) e strumenti interattivi di disegno per la preparazione di newsletter ottimizzate per la visualizzazione su desktop e smartphone (responsive).
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Fig. 2: esempio di modelli di newsletter di un servizio di email marketing

 

Cosa ne pensate? Pensate ancora che outlook sia lo strumento migliore per le vostre campagne di email marketing?

Email e social media: amici o nemici?

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l’utilizzo dell’email è destinato a continuare a crescere ma non si possono però ignorare i segnali di cambiamento che pervadono il mondo del marketing digitale. Attraverso i social media, infatti, l’email marketing può evolvere e cogliere le opportunità legate all’adozione di strategie multicanale che integrino in maniera coordinata e coesa le attività social.

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Social networks ed email marketing: ecco qualche dato

Email social sharing

Anche quest’anno ContactLab ha realizzato una ricerca a livello europeo (European Email Marketing Consumer Report 2011) sulle le abitudini ed i comportamenti degli utenti nei diversi Paesi (Italia, Francia, Gran Bretagna, Germania e Spagna) nell’utilizzo della posta elettronica e delle newsletter
In particolare, quest’anno è stato analizzato il rapporto tra email marketing, e-commerce, social networks, con particolare attenzione alla costante crescita dei dispositivi mobili e la novità rappresentata dai siti di gruppi di acquisto online.
Alcuni punti da evidenziare…

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Email vs. Social Media

social media vs. email

Uno dei temi che viene spesso sollevato parlando di marketing sui Social Networks è quello relativo al confronto con gli strumenti offerti dalla posta elettronica. Ci si chiede infatti se le comunicazioni e le interazioni su Facebook, twitter, etc sono destinate a sostituire quasi completamente l’email (si veda il caso del college americano che non attiva più indirizzi di email per i suoi studenti).

Molti marketeers si chiedono così se nel futuro continueranno ad avere un ruolo importante le campagne di marketing basate sull’emailing (modello di tipo “push”) o se prevarranno i nuovi modelli comunicativi di tipo “pull” introdotti dai social networks.

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